Description
Sabato 30 aprile (ore 21) a salire sul palco dell'Area 101, un attore e regista di punta dello spettacolo italiano, Sergio Rubini che porta in scena ora il suo ultimo recital, Sud. Ad accompagnare le letture e intervallare i momenti dialogici a quelli recitati, le musiche originali eseguite dal vivo dal maestro Michele Fazio al piano, Marco Loddo al contrabbasso e Emanuele Smimmo alla batteria, che renderanno vivo e attuale ogni verso. Proseguendo la strada della riscoperta del passato, per gestire meglio il futuro, intrapresa con i precedenti lavori, con questo nuovo spettacolo Rubini va oltre il recital “La guerra dei cafoni”, prodotto nell’estate 2013 e ne ha realizzato uno più ricco, con poesie e raccon...ti riguardanti il Mezzogiorno d’Italia.
Per farvi un’idea di questo spettacolo immaginate per un attimo di non essere seduti tra le file di una platea a teatro, ma nello scompartimento di un treno. Un treno un po’ spericolato perché a guidarlo è un attore ma anche un regista: un tizio magrino, il profilo puntuto, Sergio Rubini. Già altre volte in passato, ma solo sul grande schermo, vi ha fatto racconti di treni, binari, piccole stazioni di posti sperduti. Il capotreno ci dice che il motivo del viaggio a cui stiamo partecipando è il SUD ma nemmeno lui sa dove arriveremo. Al Sud? È probabile ma potrebbe anche andare diversamente. La destinazione insomma è incerta.
“Noi siamo in un momento storico – ha spiegato Sergio Rubini – in cui bisogna tornare ad osservare gli anni Settanta, quando ancora non avevamo incontrato i rovinosi anni Ottanta. Erano anni di passioni, erano anni in cui si dava molta importanza ai giovani e dalla gioventù ci si aspettava i cambiamenti. Questi pensieri si sono guastati negli anni Ottanta, facendo nascere le delusioni, nelle quali si radica la crisi che stiamo vivendo in questi giorni. Quindi ricominciamo dagli anni Settanta e questo spettacolo è una maniera per ricordarli”.
Suddiviso in tre parti, il recital racconta le vicende di Matteo, un ragazzo che oggi avrebbe l’età di un “nonno di tutti noi”, narra la storia di Eduardo, immerso in un Sud che riesce a tirarsi su e che anche sulla miseria riesce a costruire la propria dignità e cultura, che viene divulgata nel mondo e riprende, infine, stralci del libro di De Amicis.
“Troppo in fretta abbiamo dimenticato le nostre origini, quelle da cui veniamo. Però, secondo me, se non ci ricordiamo bene da dove veniamo, non sappiamo neanche dove dobbiamo andare”.
Ingresso: 15,00 Euro
con tessera Jazzaltro: 7,50 Euro