Description
“Strategie di suspense nelle strade perdute di DAVID LYNCH” tenuto dai docenti Piero Tomaselli e Leonardo Siniscalco.
Seminario a cura della Libera Università del Cinema
Tutti sappiamo a cosa ci si riferisce quando si parla di un film o di un libro di suspense ma, non appena proviamo a spingerci un po’ più in là del suo mero funzionamento tecnico-narrativo, ci accorgiamo che essa è particolarmente refrattaria all’ingabbiamento concettuale: a ben guardare stentiamo ad afferrarne compiutamente il significato né riusciamo a comprenderne appieno il modus operandi. Si potrebbe addirittura sostenere della suspense quello che Agostino diceva a proposito del tempo: “Se nessuno me lo chiede, lo so; se voglio spiegarlo a chi me lo chiede, non lo so più”. Ecco che allora, sebbene da un punto di vista fruitivo/spettatoriale la suspense sia qualcosa di apparentemente molto semplice (una strategia narrativa che differisce il raggiungimento di alcuni risultati mantenendo il pubblico col fiato sospeso), a un’analisi più approfondita, essa risulta un oggetto ben più sfuggente e opaco, privo di chiari appigli teorico-concettuali che ci consentano di valutarlo nei suoi tratti distintivi e di stabilire quale sia il suo specifico ubi consistam.